Aggiornamento del 10 marzo
La Presidente della Commissione Europea Von der Leyen ha annunciato il lancio di ReArmEU,
un piano che mira a mobilitare risorse per rafforzare la sicurezza europea, con un potenziale finanziamento di €800 miliardi. A livello comunitario, si punta a creare un fondo che possa concedere fino a €150 miliardi in prestiti agli Stati membri e ad aumentare il budget UE per gli investimenti in difesa. Questo programma prevede, a livello nazionale, la sospensione del Patto di Stabilità per evitare procedure di infrazione in caso di deficit eccessivo legato alle spese per la difesa.
Il futuro cancelliere tedesco Merz ha annunciato un accordo tra CDU e SPD per presentare in Parlamento una proposta di sospensione del “debt brake” per le spese militari e l'istituzione di un fondo straordinario da €500 miliardi per le infrastrutture. Questa proposta, se approvata, rappresenterebbe una svolta significativa nella politica fiscale tedesca, aumentando il fabbisogno di finanziamento tramite debito pubblico.
Come da attese, la BCE ha tagliato i tassi di interesse per la sesta volta in nove mesi, di 25 punti base, portandoli al 2,50%, un livello definito dalla presidente Lagarde stessa “significativamente meno restrittivo”. Rispetto alle proiezioni di dicembre, sono state riviste al rialzo le aspettative di inflazione per il 2025, lasciate invece invariate per il 2026; mentre dal punto di vista della crescita, il PIL è stato rivisto al ribasso sia per il 2025 che per il 2026. Dalla conferenza stampa è emersa l'indicazione di una possibile pausa nel processo di taglio dei tassi con la prossima riunione del 17 aprile, sempre mantenendo il consueto approccio “data dependent”. Al momento, l'ipotesi base sposata dal mercato è che la BCE porterà il tasso sui depositi dall'attuale 2,5% al 2% entro l’estate. Restano da verificare sia l'impatto dei piani di spesa, annunciati principalmente dalla Germania, sia l'esito dei minacciati dazi americani sull'import di auto e verosimilmente altri beni europei dal 2 aprile.
La portata straordinaria del piano ha causato un marcato aumento
dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi, con un rialzo di quasi 30 punti base per il decennale e uno steepening della curva 2-10 anni di quasi 10 punti base. Tuttavia, questo movimento al rialzo dei rendimenti non ha avuto la stessa portata per gli altri paesi dell’Area. Il BTP ha dimostrato resilienza con lo spread che si è mantenuto a circa 112 punti base. Restano praticamente invariati i rendimenti dei Treasuries americani, in quanto non impattati dal contesto delineato.
Il report sul mercato del lavoro di venerdì, leggermente sotto le attese, non ha creato tumulti sul mercato, ma ha modificato le aspettative degli investitori sulle future mosse della FED: sono previsti attualmente tre tagli entro fine anno.
Nel corso dell’ultima settimana si è ampliato ulteriormente il gap
tra la performance degli indici americani e europei. A penalizzare Wall Street sono i Magnifici Sette, che da inizio anno perdono l’11%. Le perdite dei tre principali indici sono state in media del 3%. Al contrario, in Europa, il consistente piano di investimenti, che potrebbe essere favorito dal cambio delle regole fiscali tedesche e dalla prospettiva di una pace in Ucraina, ha sostenuto il rally.
Le continue notizie sui dazi hanno alimentato l’incertezza in un contesto difficile, aumentando la volatilità che ha penalizzato i mercati azionari.
A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR