Aggiornamento del 17 febbraio
La settimana appena conclusa è stata caratterizzata dagli spiragli di una pace tra Russia e Ucraina
ventilata da possibili accordi emersi dai colloqui tra il presidente Trump e Putin, dai quali sembrano essere escluse in questa prima fase l’Europa e l’Ucraina stessa.
La portata di un’eventuale risoluzione del conflitto ha posto in secondo piano i relativi all’inflazione USA. L’indice dei prezzi al consumo nella sua componente “core” è aumentato del +3,3% contro attese a +3,1%. L’indice generale (headline) è aumentato del +3% contro il +2,9% atteso.
Aumentano quindi le possibilità che la FED consideri adeguato il livello attuale dei tassi, senza necessità di affrettarsi ad allentare la politica monetaria. Il timing del prossimo taglio si è così ulteriormente allontanato, slittando da luglio a settembre.
Nel corso della settimana, la decisione di Trump di posticipare l’entrata in vigore dei dazi ad aprile ha dato sollievo al mercato obbligazionario. Il movimento al rialzo visto, a valle dei dati sull’inflazione di mercoledì, è stato infatti compensato nei gironi successivi e ha permesso ai rendimenti dei titoli governativi di chiudere una settimana sostanzialmente invariata sia in America che in Europa.
La minaccia dei dazi come tattica negoziale e non come intento di infierire sui partner commerciali sembra aver rassicurato i mercati, che al momento non vedono nella politica di Trump un ostacolo alla loro corsa al rialzo. Infatti, nel corso delle ultime cinque sedute, i mercati azionari hanno confermato l’ottimo momento di salute a livello mondiale, con alcune differenze.
A trainare la performance sono infatti i listini europei, quasi tutti sui massimi storici e con progressi superiori al 10% da inizio anno, a differenza dell’America che ha fatto segnare “solo” 4%.
Resta da capire quale sarà la reazione dei mercati
quando le decisioni verranno effettivamente messe in atto, soprattutto quelle relative all’Europa dove prevale una lettura positiva dell’evoluzione sia delle trattive commerciali che del contesto politico dei singoli paesi.
A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR