Aggiornamento del 24 marzo

 

La riunione della FED di mercoledì 

ha delineato un quadro con maggiori rischi di aumento dell'inflazione e una crescita inferiore rispetto alle previsioni di dicembre, pur mantenendo invariate le aspettative di due riduzioni entro il 2025, come mostrano le nuove proiezioni inserite nei “dots”. L'elevata imprevedibilità delle decisioni di politica economica del presidente Trump ha reso difficile prevedere gli effetti sia a breve che a medio termine, anche per la Banca Centrale. Powell ha affermato che l'aumento dell'inflazione legato alle tariffe potrebbe essere temporaneo.

Le aspettative degli investitori, invece, propendono attualmente per un taglio addizionale rispetto a quanto espresso dal comitato del FOMC, prezzando circa 75 punti base di riduzione dal tasso attuale entro fine anno.

Il mercato obbligazionario americano ha accolto con favore le decisioni della FED. Il rendimento a 10 anni è sceso al 4,28%. Quello a 2 anni è sceso al di sotto del 4%, allineandosi alle prospettive indicate per fine anno da Powell. 

In Europa invece, l’approvazione da parte del Parlamento tedesco del pacchetto fiscale e la prospettiva che l’aumento di spesa effettivo non si concretizzerà nel brevissimo termine, hanno permesso ai rendimenti delle principali curve europee di consolidare su livelli più contenuti. La settimana precedente i titoli governativi tedeschi e quelli dell’intera Eurozona avevano toccato i massimi dal 2023, con il Bund sopra il 2,90% e il decennale italiano intorno al 4%.

 

Bilancio leggermente positivo per le borse americane 

Nasdaq (+0,2%), S&P500 (+0,5%), Dow Jones (+1,2%) e Russell 2000 (+0,6%). Fattori come i dati positivi sulla produzione industriale e i sussidi di disoccupazione hanno alleviato i timori di una frenata del PIL americano. I toni meno aggressivi sull'argomento dei dazi da parte dell'amministrazione Trump e dei Paesi coinvolti hanno ridotto le preoccupazioni legate al 2 aprile.

Tutti positivi i bilanci settimanali dei principali listini europei, che hanno confermato il momento di positività. Tra i settori migliori si segnalano Energetico (+4%), Retail (+2,3%) e Utility (+2,2%).

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR