Aggiornamento del 20 gennaio

 

I dati sull’inflazione americana,

usciti in linea con le attese nella componente headline (in aumento rispetto a novembre da 2,7% a 2,9%), ma in diminuzione nella componente core (+3,2% rispetto al +3,3% atteso), hanno permesso di trovare un punto di equilibrio temporaneo dopo il forte report sul mercato del lavoro della settimana scorsa. Restano basse le aspettative degli investitori relativamente ai tagli della FED (39 punti base entro dicembre). 

In Europa, i dati statunitensi non hanno avuto un impatto significativo sulle aspettative di politica monetaria della BCE: tre/quattro tagli consecutivi scontati per i prossimi meeting e un tasso intorno al 2% entro la riunione di dicembre.

Il miglioramento del sentiment ha portato ad una marcata discesa dei rendimenti delle principali curve governative. Il Treasury decennale è sceso di 20 punti base dal massimo di 4,80%. In Area Euro, sebbene con minore magnitudo, i principali decennali hanno seguito il movimento al ribasso: il Bund ha chiuso a 2,53% e il BTP al 3,64%. Positiva anche la performance dei titoli francesi dopo che la mozione di sfiducia è stata respinta e sono aumentate le probabilità di accordo intorno alla proposta del primo ministro Bayrou.

 

I listini americani ed europei hanno registrato performance nel complesso positive 

nelle ultime cinque sedute, sulla scia del contesto delineato negli Stati Uniti e di una stagione degli utili partita molto forte per i titoli finanziari. S&P 500, Dow Jones e Nasdaq hanno chiuso la settimana con rialzi medi intorno al 2%. In Europa, i principali listini hanno riportato guadagni sopra l’1%, beneficiando dell’ottima performance dei titoli legati al lusso.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR