Aggiornamento del 24 febbraio
I risultati delle elezioni in Germania non hanno riservato grandi soprese
rispetto alle proiezioni dei sondaggi. Il quasi certo nuovo Cancelliere sarà Friedrich Merz, espressione della coalizione vincitrice (CDU/CSU). La destra AFD ha raddoppiato i voti al 20,8% rispetto all’ultima elezione, ma rimane lontana da ipotesi di governo. La SPD del Cancelliere Scholz ha subito un crollo, anch’esso completamente atteso. La maggioranza probabile attualmente è quella tra CDU/CSU e SPD, ma comunque distante dai 2/3 necessari per le riforme istituzionali.
Sono proseguiti i dialoghi tra i portavoce americani e russi per la cessazione del conflitto in Ucraina, con l’esclusione in questi primi incontri dal tavolo delle trattative (svoltesi in Arabia Saudita) dei paesi europei e dell’Ucraina stessa.
Nel corso della settimana sono stati pubblicati i PMI sia in Area Euro (a livello di singolo paese e a livello aggregato) che negli Stati Uniti. I dati visti in Eurozona hanno mostrato un’economia in stabilizzazione, ma su ritmi di espansione piuttosto modesti, con una generica ripresa dell’indice manifatturiero (soprattutto in Germania) e un calo dei servizi (forte soprattutto in Francia). Una dinamica simile, ma con cali ancora superiori, si è vista in America: il dato relativo ai servizi è crollato sotto 50 punti con attesa a 53 e ultima rilevazione a 52,9, mentre il settore manifatturiero ha mostrato resilienza a 51,6, ma l’effetto netto sul Composite è 50,4 da 52,7.
Settimana piatta per i rendimenti obbligazionari europei, con qualche rialzo nel corso delle singole giornate che riflette il clima di incertezza economica e politica dell’Area Euro. Il Bund decennale ha chiuso a 2,47%, mentre il BTP a 3,55%. Negli Stati Uniti invece il rendimento del Treasury a dieci anni è sceso a 4,43%, allontanandosi dal picco del 4,80% toccato a metà gennaio; sembra infatti che l’amministrazione americana voglia tenere sotto controllo l’evoluzione del costo del denaro andando ad incidere sui rendimenti a lungo termine (soprattutto sul decennale).
Negativi i listini americani,
soprattutto per quanto riguarda il paniere dei Magnifici Sette che da inizio anno perde quasi il 2%. In Europa mercati a due velocità con una prima parte di settimana positiva, andata in peggioramento a partire da mercoledì dopo alcune trimestrali deludenti e dubbi sul percorso futuro della BCE, avanzati da alcuni membri della Banca Centrale stessa.
A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR