Aggiornamento del 3 febbraio

 

Come previsto, mercoledì il FOMC, nel corso dell’ultima riunione, ha mantenuto i tassi invariati. 

Durante la conferenza stampa il presidente Powell ha sottolineato cautela nel procedere con le future mosse, vista la resilienza mostrata dall’economia americana nel corso dell’anno. Le aspettative del mercato prevedono ora un taglio a luglio con una probabilità del 91%

I dati relativi al PIL hanno mostrato una crescita nel quarto trimestre inferiore alle attese (2,3% contro 2,5%), senza però destare particolari preoccupazioni in quanto la parte relativa ai consumi personali ha mostrato ancora una volta resilienza salendo al 4,2% (dal 3,7% precedente e stimato 3,2%), mentre parte della componente headline è stata penalizzata dall’aumento dell’import rispetto all’export.

Il quinto taglio della BCE, che ha portato il tasso sui depositi al 2,75%, era pienamente atteso, così come il mantenimento dell'approccio data-dependent e l’approdo al raggiungimento del livello target, che il mercato stima essere al 2%, entro l’estate. Al contrario di quanto avviene negli Stati Uniti, l'economia europea continua a mostrare segnali di debolezza: il PIL del quarto trimestre è risultato invariato su base annua, con letture inferiori alle attese per Germania (-0,2%), Francia (-0,1%) e Italia (0%).

Il quadro delineato si è tradotto in una settimana positiva per le principali curve governative con i rendimenti dell’Eurozona che, coerentemente con la divergenza tra le economie, sono scesi in maniera più marcata rispetto a quelli statunitensi. Il rendimento del Treasury 10 anni ha chiuso le ultime cinque sedute a 4,51%, sui minimi da metà dicembre. Bund decennale a 2,46% e BTP decennale a 3,55%.

 

Le borse europee hanno tutte registrato performance positive 

nelle ultime cinque sedute, continuando a incrementare i guadagni già maturati dall'inizio dell'anno. Al contrario, i listini statunitensi hanno subito un calo complessivo nell’ordine del punto percentuale per S&P 500 e Nasdaq, complice l’avvento di DeepSeek, un modello di intelligenza artificiale sviluppato in Cina in grado di mettere in dubbio la supremazia di alcuni giganti statunitensi del tech nell’AI, dati i bassi costi di sviluppo del modello stesso. Settimana positiva invece per il Dow Jones, meno esposto alle turbolenze registrate nel settore tecnologico.

Nel corso del fine settimana, Trump ha annunciato dazi per Messico, Canada e Cina rispettivamente del 25% per i primi due paesi e del 10% quelli cinesi. Restano da valutare quali saranno le conseguenze di tali decisioni, che sembrano aver riportato un aumento della volatilità sui mercati finanziari.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR